Le Ferrovie, ad appalto in corso, cambiano idea e non intendono più realizzare la stazione interrata dell’Alta Velocità a Firenze. Eppure hanno già scavato il profondo cratere destinato ad accoglierla e i lavori sono un pezzo avanti.
Così non solo a Firenze perderemmo un importante intervento di architettura contemporanea: a questo ci siamo abituati, la pensilina di Isozaki insegna. La cosa grave è che la città non avrebbe più stazione di transito e verrebbe tagliata fuori dall’Alta Velocità.
E non contente di questa pensata Ferrovie hanno il coraggio di chiedere al comune di usare l’area per una gigantesca speculazione edilizia. Un nuovo quartiere residenziale nel centro della città: case, uffici, alberghi, negozi al posto della stazione, in barba ad ogni pianificazione urbanistica. D’altra parte vanno capiti: come troverebbero altrimenti i soldi per gli indennizzi alle imprese?
Nella newsletter n.4 il sindaco garantisce che il nuovo insediamento conterrà tanti servizi e che verrà comunque mantenuta la centralità di Santa Maria Novella, per i treni regionali e la tramvia. Di una centralità senza treni importanti che ce ne facciamo? Senza la stazione passante, Firenze perderà l’Alta Velocità che conta. Ci arriveranno i treni regionali, qualche intercity. I grandi treni della Milano Roma ci scavalcheranno e fermeranno solo a Bologna. L’Alta Velocità infatti non può perder tempo per fare una deviazione verso una stazione di testa come SMN.
La tegola che per 40 anni abbiamo cercato di evitare, oggi ci sta cadendo addosso. Il segretario della Cisl Pistonina ha ragione da vendere ad essere arrabbiato. E’ come se uno di noi chiamasse il muratore a fare un lavoro e questi lo lasciasse a mezzo, pretendendo comunque di essere pagato per ciò che non ha fatto. Opponiamoci.