L’evangelista Matteo è l’unico che racconti l’episodio dei Magi.
I magi attendevano un Salvatore che sarebbe nato da una vergine. Così aveva profetizzato Zarathushtra.
Forse la stessa profezia di Isaia 7,14, “la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Dio con noi”, scaturiva da questa antica credenza iranica, assimilata dal popolo ebraico nella cattività babilonese.
In ogni caso è evidente che Matteo si rivolge alle popolazioni dell’Alta Siria, che praticavano il culto zoroastriano, per affermare che quel Salvatore da loro tanto atteso era il Cristo.
Racconta Matteo che i magi “entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre” (2,11). Non vedono Giuseppe, solo la Madre. Perché?
I sapienti della Persia si inchinano alla Sapienza, ma la Sapienza non è il Bambino, è piuttosto il Bambino e la Madre.
Come ho scritto nel post sull’Immacolata Concezione, il trono che Lo accoglie è indissociabile dal Verbo – Sapienza. Maria è questo trono, la sedes sapientiae delle litanie lauretane, e lo è dall’eternità. Dall’eternità Il Figlio implica la Madre ed è indissolubile da Lei.
Questo ci indica Matteo con la sua frase sintetica e densa:”Videro il bambino con Maria sua madre“.
Densa come l’altra di San Paolo che nella lettera ai Galati scrive del Cristo: “Quando venne la pienezza del tempo,Dio mandò il suo Figlio, nato da donna”(Gal.4,4). Una frase apparentemente banale ai nostri occhi, eppure straordinaria per la religiosità di quel tempo e per il mistico di ogni tempo.
Maria è un/il Graal, il santo e misterioso ricettacolo eterno che accoglie il Verbo. Il Graal è infatti sempre un contenitore, sia che venga descritto sotto forma di calice, che di vassoio, o di pietra: un Vaso che accoglie la Potenza di Dio, il Vas admirabilis delle litanie mariane. Le icone di Maria incinta o di Maria col Bambino in braccio sono l’immagine della Sapienza eterna.E’ questo il senso occulto della Madonna incinta di Piero della Francesca, arcana nella sua misteriosità.
Maria, come dicono i Padri della Chiesa, è figura dell’anima, di quella cosmica, di quella della donna, di quella dell’uomo.
Ogni anima è un Graal che contiene l’Eterno.
La ricerca del Graal è la ricerca della nostra anima.