Scrive Sergio Conti che negli anni ’70 i paesi dell’Est, Unione Sovietica in testa, conducevano intense ricerche sui fenomeni paranormali. Lo facevano con criteri esclusivamente laici e scientifici, scevri da ogni tentazione esoterica o trascendente. Ed avevano elaborato una disciplina, la psicotronica, che si fondava su una convinzione: “La psicotronica parte dal principio che l’energia, che sta alla base di tutti i processi viventi, sarebbe l’estensione di un’energia fisica di carattere superiore e fondamento di tutte le energie conosciute. Questa energia nell’uomo sarebbe alla base delle attività biologiche e mentali” (Sergio Conti Ai confini della realtà).
Ebbene, per i neoplatonici questa energia esiste ed è una Mente, anzi la Mente. L’universo è secondo loro permeato di un’Intelligenza che è energia, potenza che crea e costruisce la vita. Noi siamo un’emanazione della Mente e la nostra mente, la nostra intelligenza, ne è parte. Così ne è parte l’intelligenza che in gradi diversi è negli animali, nelle piante e nelle pietre. Non è allora così difficile pensare che in una Persona, quella del Cristo, la potenza della Mente fosse totale, emergesse in quel corpo materiale con una potenza ben maggiore di quella consueta di tutti noi: una Potenza totale, quella stessa che origina la vita.
Il fatto che la vita dia luogo, con gradazioni diverse, all’intelligenza dimostra che nell’universo l’Intelligenza è una costante, perché le probabilità che il nostro sia un caso unico in questa immensità che tende all’infinito sono nulle.
Così si esprime, un testo neoermetico pubblicato la prima volta nel 1908: “L’universo è mentale, il che significa che il sostrato della realtà universale è la mente; e l’universo stesso è mentale, cioè esistente nella mente del Tutto…Il Tutto è puramente materia? Niente affatto! La materia non può manifestare la vita o la mente e, poiché queste ultime sussistono nell’universo, il Tutto non può essere materia……ciò che fra noi prende il nome di materia è semplicemente energia o forza interrotta…E’ dunque il tutto pura e semplice energia?…Non può essere pura e semplice energia poiché, se lo fosse, non esisterebbe né la vita né la mente…Il Tutto è mente vivente infinita: ciò che gli illuminati chiamano Spirito”.
La fisica moderna conferma tutto questo, usando concetti e parole che già la mistica orientale utilizzava da secoli: “Lo scopo principale del misticismo orientale è di riuscire a cogliere tutti i fenomeni che avvengono nel mondo come manifestazioni di una stessa realtà ultima. Questa realtà è vista come l’essenza dell’universo, che sta alla base e unifica la moltitudine di cose e di eventi che osserviamo…Essa trascende i nostri concetti intellettuali e sfugge a ulteriori descrizioni” (Fritjof Capra Il Tao della fisica).
E ancora: “Le particelle sono soltanto concentrazione di energia…La concezione delle cose e dei fenomeni fisici come manifestazioni effimere di un’entità fondamentale soggiacente non è solo un elemento di fondo della teoria dei campi, ma anche un elemento basilare della concezione orientale del mondo…I Buddisti chiamano la realtà ultima Sunyata – vacuità o vuoto – e affermano che è un vuoto vivo che dà origine a tutte le forme del mondo fenomenico. I Taoisti…anch’essi lo indicano come vuoto…un vaso eternamente vuoto e che quindi ha la possibilità di contenere un’infinità di cose”.
Da questo deriva che la nostra mente, come parte di una Mente più vasta, sopravvive al disfacimento della materia che forma il corpo. Questa Mente tradizionalmente la indichiamo con il termine “Dio”. Tutti noi siamo dunque Figli di Dio, come lo fu il Cristo. Il Verbo è in noi e la dimensione dello spazio tempo alla nostra mente è estranea. La mente non può che sopravvivere alla dissoluzione del grumo di materia che la ospita, separandosene per poi ricongiungersi in un nuovo connubio.
Ancora F.Capra: “In questi processi virtuali, la particella iniziale può scomparire completamente per un certo tempo…Un pione negativo, per fare un esempio, può creare un neutrone più un antiprotone, che poi si annichilano l’un l’altro per ristabilire il pione originale…Ogni protone, di quando in quando, esegue proprio questa danza di creazione e distruzione…L’idea di ritmo e di danza viene spontanea alla mente quando si cerca di immaginare il flusso di energia che si trasmette attraverso le configurazioni che costituiscono il mondo delle particelle. La fisica moderna ci ha mostrato che movimento e ritmo sono proprietà essenziali della materia: che tutta la materia, sia qui sulla Terra che nello spazio esterno, è coinvolta in una continua danza cosmica…Teniamo presente che ogni suono è un’onda con una determinata frequenza che cambia al variare del suono stesso e che le particelle, l’equivalente moderno del vecchio concetto di atomi, sono anche onde con frequenze proporzionali alle loro energie. Secondo la teoria dei campi, è proprio vero che ciascuna particella canta perennemente la sua canzone producendo configurazioni ritmiche di energia (le particelle virtuali) in forme dense e tenui”.
Noi, grumi di energia, siamo rispetto all’universo infinito come le particelle subatomiche rispetto alla materia. La nostra danza della vita non può che essere uguale a quella delle particelle e non dubito che anche per le stelle delle galassie avvenga lo stesso. Se una particella è un’onda al di fuori dello spazio tempo, che si distrugge dando a vita a due ulteriori particelle per poi ricomporsi, così deve avvenire anche di noi. Nella morte separiamo la mente dalla materia, ma non dubito che, analogamente all’infinitamente piccolo, entrambe si ricongiungano e riformino quel grumo di energia che erano state o meglio che sono eternamente in un continuum temporale che non ha l’origine né la fine.