Egli è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la creazione, perché in Lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili: Troni, Dominazioni, Principati e Potenze. Tutte le cose sono state create per mezzo di Lui e in vista di Lui. Egli è prima di tutte le cose e tutte in Lui sussistono…(Colossesi 1,15-17)
Il Cristo è per San Paolo la Sapienza creatrice, così anche nel posteriore prologo dell’Evangelo di Giovanni : πάντα δι’ αὐτοῦ ἐγένετο,καὶ χωρὶς αὐτοῦ ἐγένετο οὐδὲ ἕν (“Tutto è venuto ad essere per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla è venuto ad essere di ciò che è“).
Ma sia in greco che in latino la parola con cui si indica il mistero dell’energia creatrice è femminile: Sophia, Sapientia. Anche nei testi gnostici Sophia è entità femminile. Così come la parola con cui nel libro della Genesi si indica lo Spirito che, prima della creazione, si librava sulle acque primordiali è in ebraico femminile (Ruah).
Per il pensiero cristiano dei primi secoli conciliare la tradizione di questa misteriosa femminilità con il testo di Paolo dovette essere problematico.
In area bizantina e russa le cattedrali intitolate alla Santa Sophia furono dedicate alla Vergine Madre di Dio. Fu infatti proprio la figura luminosa di Maria ad offrire la soluzione.
Maria, la Madre, è associata alla Sapienza in quanto la reca in sé (Sedes Sapientiae). Così nel mistero dell’Immacolata Concezione si vela la figura di una Sapienza femminile, presente nel pensiero del Padre ab aeterno (“termine fisso d’etterno consiglio” Dante, Par. 33,3) e dunque accanto al Verbo che crea insieme con Lei.
Nella figura di Maria si riverbera così l’antica concezione della Sapienza: la Parola emanata dal Pensiero del Padre per dare origine al tutto ha necessità di un fluido in cui risuonare e questo fluido è femminile, esso stesso presente nel Pensiero.
La Potenza creatrice è sia Verbo maschile che Ricettacolo femminile, è sia il Cristo che Maria suo trono.