Le mura di Firenze da Arnolfo a Michelangelo
San Miniato al Monte in Firenze. Mille anni di storia e bellezza
San Miniato al Monte 1018-1207. Simboli e mistero di un'architettura sacra
Dante e i Fedeli d'Amore
The Secret of San Miniato
The Language of the Angels
Cattolici e massoneria. Un dialogo necessario
Le Sette Colonne della Sapienza
Cavalieri del Mistero
Monna Lisa. Il volto nascosto di Leonardo
Il velo della Gioconda
La Lingua degli Angeli
Dieci secoli per la basilica di San Miniato al Monte
Il Segreto di San Miniato
Beatrice e Monnalisa
Le Madonne del Parto
Kosmos. L’idea di Cosmopoli fra diplomazia ed esoterismo.
Le Porte Celesti: segreti dell’architettura sacra.
Desiderium Sapientiae
Giuseppe Poggi e Firenze. Disegni di Architetture e Città.
Gli affreschi di Villa Arrivabene. Città ed eserciti nell’Europa del Cinquecento.
Michelangiolo. Le fortificazioni per l’assedio di Firenze.
Firenze: le porte dell’ultima cerchia di mura.
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Le mura di Firenze da Arnolfo a Michelangelo
La costruzione dell’ultima cerchia medievale di Firenze fu iniziata nel 1284. Il volume ne riepiloga le fasi costruttive sulla base dei documenti e delle cronache, descrivendo quale fosse la tipologia delle mura e delle porte. Fu di Arnolfo il progetto, come afferma Vasari? Il libro tenta di dare una risposta. In occasione dell’assedio del 1529, Michelangelo fu chiamato a dirigere la fortificazione della città. I suoi progetti visionari di bastioni sono conservati nella Casa Buonarroti. Ma quali furono le opere effettivamente realizzate? E soprattutto quale fu la forma e l’andamento della fortificazione del colle di San Miniato? La costruzione dell’ultima cerchia medievale di Firenze fu iniziata nel 1284. Il volume ne riepiloga le fasi costruttive sulla base dei documenti e delle cronache, descrivendo quale fosse la tipologia delle mura e delle porte. Prefazione di Francesco Gurrieri. Introduzione di Bernardo Maria Gianni. -
San Miniato al Monte in Firenze. Mille anni di storia e bellezza
Recentemente inclusa dall' UNESCO nell' area del Patrimonio Mondiale di Firenze, la Basilica di San Miniato al Monte è sede della comunità benedettina olivetana. A dieci secoli dalla sua fondazione, quindici studiosi coordinati dall'Accademia delle Arti del Disegno sondano la molteplice eredità spirituale e materiale di una tra le più insigni basiliche della Cristianità, cogliendone il divenire storico e artistico che dal Medioevo raggiunge la contemporaneità. -
San Miniato al Monte 1018-1207. Simboli e mistero di un'architettura sacra
Non tutta l’architettura a carattere religioso è un’architettura sacra. Il mondo moderno ha perso la dimensione del sacro e con essa la capacità di costruirne gli edifici. L’architettura sacra è compenetrata nel Mistero; essa racchiude in sé le misure dell’universo ed i suoi ritmi. Un edificio sacro è un Tempio, cioè uno spazio ritualmente circoscritto, all’interno del quale il tempo perde il suo potere, soggiogato dall’irruzione dell’eternità. Costruito secondo regole cosmiche, il Tempio diventa una Porta del Cielo. Nel Millenario della rifondazione della basilica di San Miniato al Monte a Firenze, che il vescovo Ildebrando volle nel 1018, il simbolismo impresso in questo straordinario monumento ci dimostra cosa sia un’architettura sacra, quale potenza arcana se ne sprigioni, quali effetti sia capace di indurre sulla mente e sulla psiche, indirizzandoci consciamente o inconsciamente verso una dimensione di assoluta quiete ed armonia. Nell’edificio sacro ogni passione si placa e l’anima si nutre del respiro che l’ha generata. La basilica di San Miniato al Monte è il prototipo di un’architettura sacra. -
Dante e i Fedeli d'Amore
Con questo libro Manetti torna sul tema a lui caro dei Fedeli d’Amore, le donne che non sono femmine, misteriosi destinatari dei sensi segreti della Vita Nuova di Dante. Dagli affreschi del palazzo dei Giudici e dei Notai di Firenze emergono i volti di Dante e Boccaccio, all’interno di un ciclo pittorico denso di esoterica sacralità. Da quei volti, fra i più antichi che si conoscano, si dipana un filo sottile fatto di tanti e convergenti indizi che conducono a riconoscere l’esistenza di una vera e propria confraternita esoterica, quella dei Fedeli d’Amore. La vicenda di essa si snoda nel contesto della mistica profetica e sapienziale del Medio Evo, quella cristiana, quello islamica e quella ebraica, per giungere come un’anima nascosta fino ai nostri giorni. -
The Secret of San Miniato
An ancient secret is enshrined in a mysterious inscription dated 1207,still to be seen on the ornate marble floor of the Basilica of San Miniato in Florence. This story holds the key to that secret. The narrative unfolds in the latter part of the 12th century when Frederick Barbarossa, the Holy Roman Emperor, was forcefully seeking to bring the Italian communes to heel under his rule in Europe, and the Latin Kingdom of Jerusalem was reeling under the mortal blows of Saladin in the Holy Land. Against the backdrop of these dramatic events, Yosef, a young Florentine Jew, pursues his search for the mysterious “stone” capable of imparting an understanding of the whole of creation: the legendary Grail. Gathering pace with every page turned, picking up speed as it rushes headlong towards its arcane ending, the story hurtles along amid Yosef’s heroic deeds and the moving love that binds him for eternity to the beautiful Miriam. This is the story behind Renzo Manetti’s The Language of the Angels, revealing what could never have been revealed in that scholarly tome. Truth or fiction? That is for the reader to decide. -
The Language of the Angels
With Desiderium Sapientiae (The Desire for Wisdom) written in 1996, and Le Porte Celesti (The Doors of Heaven) published in 1999, now both out of print, Renzo Manetti returns in this book to his favourite theme of medieval sacred architecture and its symbols. Taking his cue from the complex symbolic vocabulary of the Basilica of San Miniato al Monte in Florence, he explores the true significance of the church as a Door to Heaven, one of those mysterious "thin" places on our planet where the spirit materialises and the body becomes spirit under the influence of powerful currents of energy. This new essay completes his first historical novel Il Segreto di San Miniato (The Secret of San Miniato), explaining some of the more arcane passages in the novel which may appear at first sight to be beyond the informed layman's grasp. The two books are complementary because each contains something the other is missing. This essay explains the symbols, but only the novel provides the key to open the hidden door. -
Cattolici e massoneria. Un dialogo necessario
Fede cattolica e Massoneria sono compatibili tra loro? Una doppia appartenenza è possibile? Il tema, da sempre spinoso, è tornato di attualità con l'apertura al dialogo promossa da papa Francesco. La Chiesa di Roma rifiuta ai suoi fedeli l'ingresso nelle istituzioni massoniche, ma le prese di posizione del Vaticano si scontrano spesso con aperture a livello locale, e non è chiaro se sia prevista la scomunica per chi trasgredisce questa prescrizione. Ci sono poi le questioni dell'Eucarestia, vietata ai massoni dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, le accuse più o meno fondate di relativismo e sincretismo, il contrasto tra principio del dubbio e principio di fede. Al di là del rapporto tra due istituzioni storicamente in conflitto, l'autore invita ad affrontare il problema con mente sgombra da pregiudizi, per porre fine agli anatemi e abbattere le barriere erette dall'intransigenza di una parte o dell'altra. Con l'obiettivo di avviare un colloquio sereno, segnato dalla volontà di incontro e riconciliazione. -
Le Sette Colonne della Sapienza
Il libro propone un’originale lettura dei caratteri storici, artistici e architettonici del Duomo di Firenze visto come Dimora della Sapienza, vera e propria icona della Madonna incinta che nasconde dentro di sé un Verbo in attesa di manifestarsi. Le Madonne del Parto, che appaiono in Toscana proprio negli anni della costruzione di Santa Maria del Fiore, sono il simbolo dell’attesa messianica di un popolo e della sua speranza in un profondo rivolgimento dei tempi e della Chiesa, quale aveva profetizzato Gioacchino da Fiore. Accanto alla cattedrale il campanile ne completava il simbolismo, come Pilastro della Sapienza in cui si manifesta un itinerario esoterico che culmina nella visione profetica: di questo percorso fanno parte le formelle, nelle quali il simbolismo dei pianeti si rivela quello delle operazioni alchemiche.
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Cavalieri del Mistero
Nel Palazzo Vecchio di Firenze si conserva un affresco staccato, proveniente dal distrutto carcere delle Stinche, nelle quali la tradizione vuole raffigurata la cacciata del Duca di Atene dalla città. Ma l’affresco contiene simboli misteriosi che con il Duca non hanno niente a che vedere e sembrano piuttosto rinviare ad un significato diverso, che in passato alcuni hanno collegato agli avvenimenti che condussero alla soppressione dei Templari. L’autore ripercorre la storia dei Templari fiorentini e dei loro rapporti con il movimento dei Fedeli d’Amore, la misteriosa setta esoterica di poeti stilnovisti della quale avrebbe fatto parte Dante Alighieri, che a loro si rivolge espressamente nella Vita Nuova. Sfatando le invenzioni e le immaginazioni di cui Templari e Fedeli d’Amore sono stati fatti oggetto, l’autore si ancora agli scarni documenti, ai versi dei poeti e ai pochi dati certi per mettere il luce una realtà che è più affascinante di un romanzo, svelando connessioni ed influenze indiscutibili nelle quali cabbalà ebraica, eresia catara e sufismo islamico si dimostrano altrettanti espressioni della rinascita di un’antica tradizione gnostica, che coinvolse anche l’Occidente e la Toscana in particolare.
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Monna Lisa. Il volto nascosto di Leonardo
Lillian Schwartz è un’artista di computer art le cui opere sono esposte nei musei di tutto il mondo. Già nel 1987 suscitò scalpore la sua scoperta che i lineamenti del volto di Monna Lisa e quelli dell’autoritratto di Leonardo risultano al computer perfettamente sovrapponibili. Il suo lavoro è stato presentato per la prima volta in Italia nell’ambito delle manifestazioni della Provincia di Firenze “Genio Fiorentino 2006”. Fino ad allora i più lo conoscevano solo per sentito dire. L’incontro si intitolava “Monna Lisa: il volto nascosto di Leonardo”. In quell’occasione Renzo Manetti, promotore e organizzatore dell’iniziativa, illustrò la tesi del suo “Beatrice e Monna Lisa”, che conferma il lavoro della Schwartz offrendo una seria motivazione filosofica del motivo per cui Leonardo avrebbe fatto della Monna Lisa un proprio autoritratto segreto. Alessandro Vezzosi, noto studioso di Leonardo e direttore del Museo Ideale di Vinci, tenne una relazione nella quale, pur non condividendo la tesi della Schwartz, ribadiva la convinzione che la modella di Monna Lisa non fosse Lisa Gherardini ed offriva un’affascinante panoramica della storia e della fortuna del celebre dipinto. Il libro, pubblicato nel 2007, di agile lettura e corredato da un ampio apparato di immagini, offre le varie tesi al giudizio ed al vaglio dei lettori, i quali hanno per la prima volta l’opportunità di conoscere in modo completo ed esauriente il lavoro di Lillian Schwartz e di confrontarsi con una lettura nuova e coinvolgente del dipinto forse più studiato e celebre della storia.
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Il velo della Gioconda
“Ahi mirabile riso de la mia donna, di cui io parlo, che mai non si sentia se non de l’occhio!” Due secoli prima di Leonardo, Dante Alighieri aveva descritto il sorriso silenzioso della Gioconda come nessun altro è più stato capace di fare. Cosa legava il poeta sommo al sommo pittore? Qual era la filosofia nascosta che entrambi cercavano di velare, l’uno nei versi, l’altro nelle immagini, straordinariamente simili nella loro enigmaticità? Renzo Manetti scioglie tutti questi interrogativi. Capitolo dopo capitolo emerge la figura emozionante di un Leonardo ancora poco conosciuto e sorprendente, che indaga in modo quasi ossessivo il mistero profondo dello spirito e dell’anima immortale. L’arcana immagine della Gioconda racchiude le risposte a cui pervenne Leonardo, il quale vi impresse il volto senza tempo dell’eterna Sophia. Ecco allora svelarsi un simbolismo antico e una geometria segreta che caratterizzano le opere più enigmatiche del genio di Vinci, fino al confronto finale con l’inquietante significato di quelle “lettere incoronate” cui egli allude in un celebre frammento.
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La Lingua degli Angeli
Esauriti Desiderium Sapientiae del 1996 e Le Porte Celesti del 1999, Renzo Manetti torna sul tema a lui caro dell’architettura sacra medievale e dei simboli che la contraddistinguono. Partendo dal complesso linguaggio simbolico della basilica di San Miniato al Monte di Firenze, lo studio si estende al significato stesso dell’edificio sacro come Porta del Cielo, luogo misterioso dove lo spirito si materializza e il corpo si spiritualizza sotto l’influsso di potenti correnti energetiche. Questo nuovo saggio integra il romanzo Il Segreto di San Miniato, spiegandone alcuni passaggi a prima vista incomprensibili. I due libri si completano fra loro, perché ciascuno contiene qualcosa che l’altro non ha: quest’ ultimo spiega i simboli ma solo il primo fornisce la chiave per aprirne la porta nascosta.
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Dieci secoli per la basilica di San Miniato al Monte
Firenze, Edizioni Polistampa
Il libro, pubblicato nel 2007, costituisce il catalogo della mostra che si è tenuta nell’ottavo centenario della conclusione dei lavori della basilica, documentato dalla lapide del 1207 posta sul pavimento, di fronte all’ingresso. Nel suo saggio Renzo Manetti riprende gli studi del 1999 confluiti nel libro “Le Porte Celesti”, con i quali indagava la geometria sacra della facciata, e li estende al simbolismo dell’intera basilica. Vengono analizzate le geometrie della struttura, pianta ed alzati, dell’apparato decorativo pavimentale, del coro e dell’ambone, della cripta. Ne emerge con indiscutibile evidenza come la basilica costituisca un testo esoterico di rara potenza evocativa, una cassa di risonanza di energie telluriche e cosmiche, nella quale ogni parte sia strutturale che decorativa gioca un ruolo armonico dove niente è lasciato al caso. -
Il Segreto di San Miniato
Sul pavimento di marmo della basilica di San Miniato a Firenze si trova un’iscrizione del 1207, misteriosa e variamente interpretata. Essa racchiude un segreto antico. Questo libro ne è la storia e la chiave. Tutto accade negli anni in cui Federico Barbarossa cercava di imporre la sua egemonia sui comuni italiani e il Regno di Gerusalemme cadeva sotto i colpi del Saladino. La storia si intreccia con questi fatti e narra la storia di Yosef, giovane ebreo fiorentino, e della ricerca della misteriosa pietra in grado di dare l’eterna giovinezza e la comprensione di tutto il Creato, il mitico Graal. La vicenda cresce pagina dopo pagina, divenendo sempre più serrata, fino al finale arcano e sorprendente. Nel romanzo le vicende storiche si intrecciano vivacemente alle gesta eroiche di Yosef, all’emozionante storia d’amore che lo legherà indissolubilmente a Miriam e a fatti avventurosi e fantastici che coinvolgono il lettore grazie all’abilità dell’autore.
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Beatrice e Monnalisa
Fedeli d’Amore: è veramente esistita questa misteriosa confraternita, della quale avrebbero fatto parte anche Dante e Petrarca? E quale era la sapienza segreta che essa tramandava? L’Autore risponde di sì, che i Fedeli d’Amore sono davvero esistiti e che sulla loro dottrina si è addirittura costruita una parte fondamentale del Rinascimento italiano. La Primavera di Botticelli e la Gioconda di Leonardo sono immagini di quella stessa entità misteriosa, che Dante aveva chiamato Beatrice. È infatti attorno al segreto della Donna Angelo che ruota la sapienza dei Fedeli d’Amore. Sullo sfondo la vicenda dei Templari e il sorriso enigmatico delle Madonne del Parto.
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Le Madonne del Parto
Le immagini che raffigurano le Madonne in attesa del parto compaiono in Toscana pochi anni dopo la soppressione violenta dell’Ordine del Tempio (1313). Secondo l’ipotesi di questo saggio esse rappresenterebbero le confraternite templari disperse, costrette a nascondersi, e la sapienza segreta che queste custodivano. Con un’accurata indagine documentaria, l’autore porta indizi convincenti dell’esistenza a Firenze di una di queste confraternite: nascosta dietro la facciata di un nuovo ordine monastico, avrebbe avuto fra i suoi accoliti anche Boccaccio. Come nel seno delle Madonne del Parto si occulta il Verbo, in attesa del tempo per manifestarsi, così gli eredi dei templari celavano il proprio segreto, aspettando una nuova stagione di tolleranza.
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Kosmos. L’idea di Cosmopoli fra diplomazia ed esoterismo.
Firenze, Aletheia, (pagine 120).
La fondazione di una città fu sempre nell’antichità un atto cosmogonico. Pubblicato nel 2001, il libro indaga il simbolismo sotteso alla fondazione delle città nuove medievali e rinascimentali, partendo dal caso di Portoferraio nell’Isola d’Elba. Il nome stesso Cosmopoli con cui la città fu fondata si riferiva ambiguamente sia al nome del duca Cosimo che la realizzò, sia al cosmo ordinato di cui era specchio. -
Le Porte Celesti: segreti dell’architettura sacra.
Firenze, Aletheia, (pagine 88). Ristampa 2001.
Non tutta l’architettura a carattere religioso è architettura sacra; il mondo moderno ha perso la dimensione del sacro e con essa la capacità di costruire dei luoghi sacri. L’architettura sacra è iniziatica, compenetrata del mistero; essa racchiude in sé le misure dell’universo ed i suoi ritmi; raccorda le vibrazioni che emergono dagli abissi della terra con quelle che provengono dalle profondità degli spazi siderali. L’architettura sacra spalanca le porte dell’infinito e introduce l’uomo nella dimensione luminosa dello spirito eterno: per questo i templi sono sempre stati considerati le Porte Celesti. Esistono luoghi che Renzo Manetti definisce sottili, nei quali le energie telluriche e cosmiche paiono riversarsi con un’intensità straordinaria. Gli antichi esaltarono spesso la forza di questi luoghi attraverso architetture che, costruite secondo i rapporti armonici delle vibrazioni energetiche, ne fossero cassa di risonanza. Qui lo spirito più facilmente riesce a dissociarsi dal corpo e scorgere ciò che si nasconde dietro il velo dell’apparenza. La basilica di San Miniato al Monte di Firenze è una di queste architetture. Renzo Manetti individua i rapporti geometrici che scandiscono la facciata come una segreta sinfonia musicale. Fra questi occupano un ruolo primario i rapporti determinati da numeri irrazionali, nei quali si credeva fosse racchiusa la struttura invisibile del cosmo: in primo luogo il rapporto aureo. Ma nella facciata si nasconde anche l’antico segreto della quadratura geometrica del cerchio, il talismano capace di unire la terra al cielo. -
Desiderium Sapientiae
Pubblicato nel 1996, il libro segna il definitivo passaggio di Renzo Manetti dagli studi sulla storia dell’architettura e della città a quelli sul simbolismo e sull’iconografia, fondati anch’essi sulla medesima accuratezza scientifica e documentaria degli studi precedenti. Tale passaggio era già stato delineato da una serie di brevi saggi apparsi nella rivista Il Governo fra il 1986 e il 1987, da “Antonio da Sangallo: arte fortificatoria e simbolismo neoplatonico nella Fortezza di Firenze” negli Atti del Convegno di Studi “Architettura militare nell’Europa del XVI secolo” Siena 1988 (vedi) e da “Amor Sapientiae nella facciata di Palazzo Medici”, in L’Architettura di Lorenzo Il Magnifico, Milano, 1992, nell’ambito delle manifestazioni per il centenario di Lorenzo il Magnifico (vedi).Idealmente il libro si collega alla ricerca di Giovanni Vannucci, frate dell’ordine dei Servi di Maria che indagò con libertà, coraggio e grande discernimento spirituale il mondo dei simboli e dell’esoterismo. Desiderium Sapientiae contiene alcuni saggi sul simbolismo sapienziale dell’architettura e dell’arte fra Medio Evo e Umanesimo. Il Campanile di Giotto a Firenze, l’abbazia cistercense di San Galgano, una Madonna del Parto di Taddeo Gaddi, il Palazzo e la Fortezza dei Medici, la Primavera e la Nascita di Venere di Botticelli rappresentano alcuni fra gli episodi trattati; apparentemente distanti e scollegati, i loro simboli dimostrano invece la fratellanza spirituale presente nell’esoterismo delle tre grandi religioni monoteiste: l’Ebraismo, il Cristianesimo e l’Islam. Fra l’XI e il XV secolo questa comunanza di temi e di esperienze spirituali trovò espressione nel Sufismo islamico, nella Cabbalà ebraica, nell’Alchimia (l’Arte Regale), nell’improvviso nascere e fiorire del ciclo del Graal, nella mistica cistercense e in quella dei Templari, che ebbero la Regola scritta proprio da San Bernardo. Nella Prefazione al volume, lo storico dell’arte Timothy Verdon ebbe così a commentare le pagine del libro: “Sono novità assolute, assolutamente convincenti, che ci fanno partecipare all’amorosa e minuziosa ricerca, da parte degli eruditi del ‘300, ‘400 e ‘500, di quelle cose che “occhio non vide né orecchio udì”, ma che l’anima sintonizzata con l’armonia dell’universo riesce, per via della grazia, a conoscere… Come nessun altro studioso di questa materia, poi – neppure il grande, compianto Eliade – Renzo Manetti scopre le radici medievali cristiane dell’esoterismo quattrocentesco e cinquecentesco, e nell’illustrarci il loro innesto nella più antica pianta giudaica e platonica, scrive una pagina sostanzialmente nuova di storia delle idee.”
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Giuseppe Poggi e Firenze. Disegni di Architetture e Città.
Firenze, Alinea.
Pubblicato nel 1989 a cura della Banca Federico Del Vecchio, in collaborazione con Gabriele Morolli, Renzo Manetti ne ha scritto le seguenti parti: I motivi di una mostra pagg. 11-12. Le città del Poggi pagg. 33-56. Il Viale delle Mura e il progetto di ampliamento pag. 98. Il Viale dei Colli , pag.108. La città-giardino pag. 113. Schede: nn. 33, 34, 35, 36, 40, 41, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, 51, 52, 53, 54. Il libro costituisce il catalogo di una mostra allestita dai due autori nello stesso anno presso la Sala delle Regie Poste agli Uffizi, in collaborazione con la Soprintendenza alle Gallerie e l’Università di Firenze. L’opera architettonica ed urbanistica dell’architetto ottocentesco fiorentino Giuseppe Poggi vi è indagata ed illustrata in modo esauriente, con la pubblicazione di disegni e documenti inediti conservati in archivi anche privati. L’opera urbanistica per Firenze, nuova capitale del Regno d’Italia, e per le città di Genova e Sanremo è inquadrata nei riferimenti culturali europei che Poggi aveva assunto, dal Ring viennese ai boulevards della Parigi di Hausmann, ai parchi londinesi, anche alla luce di un taccuino di viaggio inedito dell’architetto stesso. Recensioni: L. Zangheri in Il Disegno di Architettura, 1, maggio 1990; G. Pozzi, su Italia Oggi, 18.12.89; L.Montigiani su Repubblica, 17 dicembre 1989; R.Gattai, su La Nazione, 15 dicembre 1989. -
Gli affreschi di Villa Arrivabene. Città ed eserciti nell’Europa del Cinquecento.
Firenze, Salani.
Prefazioni di F. Abboni (Assessore alla Cultura del Comune di Firenze) e di F. Gurrieri. (pagine 116). Pubblicato nel 1981, il libro illustra un ciclo di affreschi seicenteschi esistenti nella Villa Arrivabene di Firenze. Gli affreschi rappresentano le gesta militari della famiglia Bourbon del Monte compiute nei più importanti teatri di guerra del XVI secolo: dalle Fiandre alla Francia, all’Ungheria, alla difesa di Malta. Vi sono rappresentazioni di città e luoghi di grande interesse. Il libro ripercorre con ricco apparato iconografico e documentario, la storia del ciclo e ne trova le fonti iconografiche in disegni e stampe cinquecentesche, ritrovate in parte nella British Library di Londra. Recensione di Giovanni Cipriani in Antologia Vieusseux, 69, 1983, pag. 69. -
Michelangiolo. Le fortificazioni per l’assedio di Firenze.
Firenze, L.E.F. Prefazione di Charles De Tolnay (pagine 175). Pubblicato nel 1980, il libro é stato recensito in campo nazionale ed internazionale e viene ormai comunemente citato negli studi michelangioleschi. Il libro contiene un’indagine accurata, sia documentaria che critica, sull’attività di Michelangiolo Buonarroti come soprintendente alle fortificazioni che la Repubblica di Firenze allestì in previsione dell’assedio del 1529. Ne ripercorre i disegni conservati presso la Casa Buonarroti, produce un ricco apparato iconografico e documentario spesso inedito. Di notevole importanza è la scoperta di un rilievo, fino ad allora sconosciuto, delle fortificazioni originali di Michelangiolo attorno al colle di San Miniato, conservato nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi. Il rilievo è attribuibile a Bastiano detto Aristotele da Sangallo, nipote di Antonio il Giovane. Alcune recensioni: Charles De Tolnay "Michelangelo ed i Medici", Firenze, Centro Di, 1980, pag. 96; Angela Guidoni Marino "L’architetto e la fortezza: qualità artistica e tecniche militari nel ’500’ in "Storia dell’Arte italiana", vol.12, Torino, Einaudi,1983; Francesco Gurrieri, Luciano Berti, Claudio Leonardi "La basilica di S. Miniato al Monte a Firenze", Edizioni della Cassa di Risparmio di Firenze. Firenze, Giunti Barbera, 1988, pagg. 103-127 ("Le fortificazioni")… -
Firenze: le porte dell’ultima cerchia di mura.
Firenze, C.L.U.S.F. Prefazione di F. Gurrieri. pagine 416.
Pubblicato nel 1979 in collaborazione con Maria Chiara Pozzana, Renzo Manetti ne ha scritto i capitoli da 1 a 7 e l’Appendice 1. Il libro è divenuto subito un testo fondamentale di studio sulla Firenze medievale. Contiene i rilievi inediti delle porte superstiti delle mura, eseguiti direttamente dai due autori, ed un ricco apparato iconografico e documentario.