Prima di accostarsi al mistero profondo dell’Eucaristia invochiamo l’Eterno perchè pronunci una Parola:
“Domine non sum dignus ut intres sub tectum meum, sed tantum dic Verbum et sanabitur anima mea” – “Signore non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una Parola ed io sarò salvato/a”.
La traduzione che ne viene fatta nel testo della messa in italiano è diversa e molto più banale: “Signore non sono degno di partecipare alla Tua mensa…“.
Ma non è questo che ci interessa.
Ci interessa sapere una cosa sola.
Quale è questa unica Parola?
E’ il nostro Nome.
Ho letto (tardivamente) Il segreto di San Miniato. E’ un testo pregevole, intenso e di squisita profondità. Anche in questo post parla di λόγος, così come splendidamente ne ha percorso i significati possibili e misteriosi nel romanzo. Credo davvero che le sue abilità si estendano in maniera comparativa tra varie scienze ed arti, non da ultime la filologia e la teologia. Mi riservo di leggere presto anche gli altri suoi scritti. Lei spalanca mondi infiniti sullo spirito.
Ad majora.
S
Perché “tardivamente”? I libri non hanno tempo…
Grazie per il suo apprezzamento.
RM
Come si dice correttamente: “tantum dic verbo” oppure “tantum dic verbum”, ho letto entrambe le scritture. Grazie.
Beh credo proprio che si dica “dic verbum” (“di’ una parola”) e non certo “dic verbo”; infatti nella frase “parola” (verbum) è complemento oggetto; in latino va dunque in accusativo “verbum”.