“Il termine esoterico deriva dal greco esoteros = interiore, dentro. Exoterico deriva dalla parola greca exoteros = popolare, comprensibile ai laici…
Parlando di esoterismo intendo una spiritualità che ha come obiettivo l’esperienza e che in questo obiettivo coglie anche il senso della religione. Con il termine exoterismo definisco una spiritualità che si basa esclusivamente sulle scritture, sui dogmi, i rituali o i simboli. Esoterici non sono dunque coloro che ritengono di appartenere ad un’élite ristretta, ma uomini e donne che si sono incamminati su una via che permette loro di fare esperienza del divino presente in se stessi ed in ogni cosa.
La differenza fondamentale nelle religioni non è dunque presente a livello di dottrine e di riti di singole religioni, ma è quella esistente tra spiritualità esoterica ed exoterica. La separazione avviene in orizzontale e non in verticale.
La Realtà Ultima, che nelle diverse religioni viene chiamata con nomi differenti, si sottrae ad ogni definizione o rivelazione dettata dalla razionalità e dai sensi. Il tentativo di assegnarle un nome che venga accettato da tutti divide le religioni. Ecco perché nel corso della storia si è sempre giunti a guerre di religione, a persecuzioni, diffamazioni, umiliazioni ecc…
L’exoterico ha paura di tradire la verità della propria concezione religiosa. Dal momento che la sua fede affonda le radici in un certo tipo di messaggio, è ben difficile che egli riesca ad accettare che la verità sia presente anche in altre religioni. Questo relativizzerebbe il suo credo, provocandogli una grave insicurezza, in quanto la sua sicurezza in materia di fede consiste proprio nel distinguersi dalle altre religioni. I più tolleranti ammetteranno che anche in altre religioni possa essere presente una parte di verità, ma sempre in proporzione inferiore alla propria.
La verità comune a tutte le religioni è presente nel cuore di ognuna. Tuttavia, dal momento che tale verità trascende ogni forma di manifestazione, è evidente che solo a pochi è concesso di raggiungerla. Ecco perché la religione è importante.
Come un essere umano non può vivere senza un corpo, così una religione non può esistere senza forme espressive. Sacre scritture, teologia e riti costituiscono per così dire la mappa grazie alla quale il credente può trovare la strada verso Dio…
La religione è come una vetrata colorata. Rimane buia se non viene illuminata dalla luce alle sue spalle. Questa luce originaria in se stessa non è visibile, ma nella vetrata della religione riceve una struttura e diventa tangibile per ciascuno. Anche se spesso le religioni tendono a vincolare i propri fedeli alle strutture della finestra, non dovremmo mai dimenticare che la Realtà Ultima non è mai la vetrata, ma la luce alle sue spalle. Solo colui che scorge la luce di Dio dietro a tute le strutture ha realizzato il senso e l’obiettivo della religione”.
Willigis Jager “L’essenza della Vita” Roma 2007 pgg.109-111.
Devo a mio figlio Giovanni la conoscenza degli scritti di Willigis Jager: controversa figura di benedettino che tenta di conciliare cristianesimo e zen. L’allora cardinale Ratzinger lo sospese a divinis e gli proibì di parlare in pubblico. Jager è rimasto comunque benedettino.
Seppure non tutto ciò che scrive riesco a condividerlo, egli rimane a mio parere uno dei grandi mistici del nostro tempo.