E’ questa per me la ricorrenza liturgica più importante dell’anno, più del Natale, più della Pasqua stessa.
Perché è Lei “il nome del bel Fiore che sempre invoco da mane a sera” (Par.23,88), è Lei il “termine fisso d’eterno consiglio”(Par 33,3).
E’ esente dal peccato originale Maria, sì perché era nel Pensiero del Padre prima che la creazione fosse, perché in Lei il Pensiero doveva vibrare come Parola e con Lei e mediante Lei la Parola divina doveva creare l’universo.: “Dall’eternità fui stabilita e fin dalle origini, prima che fosse fatta la terra” (pb.8,22).
E’ Lei la celeste Sophia, accanto alla Parola mentre la luce dava forma ad ogni cosa ed ad ogni tempo.
Accanto a Lui come architetto, come artefice, come silenziosa cassa armonica grazie alla quale la Parola vibrava e dal suono eterno esplodeva nel Big Bang l’universo: ”Quando disponeva le fondamenta della terra allora ero con lui come architetto”(Pb.8,30-31).
Perché Lei è immagine di ciascuno di noi.
Perché ognuno di noi è presente dall’eterno nel Pensiero del Padre, così come Maria.
Perché il nostro destino è lo stesso di Maria, riconoscere la nostra natura eterna, liberarci dal peso del tempo, librarci nello spazio stellare e nell’eternità, scavare nel profondo della nostra terra, della nostra materia spirituale per trovare il seme di Dio e portarlo alla luce nel silenzio della nostra grotta.
Immacolata Concezione è in Lei la primizia di ogni persona, il destino di ogni persona, la speranza di ogni persona: “Sei di speranza fontana vivace” (Par.33,12).